La vita di Ernest Hemingway

Ernest Hemingway nacque il 21 luglio 1899 nel sobborgo di Oak Park, Illinois. Figlio del dott. Clarence e di Grace Hemingway, Ernest fu il secondo di sei figli a essere cresciuto in questa tranquilla cittadina di periferia. Suo padre era un medico ed entrambi i genitori erano devoti cristiani. Le esperienze vissute da Hemingway durante l’infanzia favorirono lo sviluppo di interessi che sarebbero poi sbocciati nei suoi successi letterari.

Sebbene Grace sperasse che la propria passione per la musica influenzasse il figlio, il giovane Hemingway preferiva accompagnare il padre durante le battute di caccia e pesca. Questo amore per l’avventura all’aria aperta avrebbe trovato espressione più tardi in molti dei racconti di Hemingway, in particolare in quelli con protagonista Nick Adams, personaggio ricorrente nei racconti dell'autore e nel quale si può vedere una specie di suo alter ego.

Inoltre, Hemingway aveva una predisposizione per l’attività fisica, che lo vide impegnato durante tutti gli anni delle scuole superiori, dove praticò il calcio e il pugilato. A causa di un danno permanente all’occhio, conseguenza dei numerosi incontri di pugilato, Hemingway fu ripetutamente scartato dal servizio militare nella Prima guerra mondiale. Questo sport fornì ulteriore materiale per i racconti di Hemingway e favorì l’abitudine di paragonare le proprie imprese letterarie alle vittorie sul ring.

Hemingway diresse anche il giornale delle superiori e lavorò come cronista per il “Kansas City Star”, trascorrendo così un anno dopo essersi diplomato nel 1917.

Dopo questa breve parentesi, poté finalmente prendere parte alla Prima Guerra Mondiale come autista di ambulanza per la Croce Rossa Americana. Venne ferito l’8 luglio 1918 sul fronte italiano, vicino a Fossalta di Piave. Durante la sua convalescenza a Milano, ebbe una relazione con un’infermiera, Agnes von Kurowsky. Ricevette due onorificenze dal governo italiano e si unì alla fanteria italiana. L’esperienza dei combattimenti sul fronte italiano ispirò la trama di Addio alle armi (1929). In effetti, la guerra stessa costituisce un tema importante nelle opere di Hemingway. Il giovane sarebbe stato testimone diretto della crudeltà e dello stoicismo richiesti ai soldati ritratti nei suoi scritti, quando dovette seguire la guerra greco-turca per il “Toronto Star”, nel 1920. Nel 1937 lavorò come corrispondente dalla Spagna, e gli eventi della guerra civile spagnola ispirarono il romanzo Per chi suona la campana.

Tornato brevemente negli Stati Uniti dopo la Prima guerra mondiale, Hemingway lavorò per il “Toronto Star” e visse per un po’ di tempo a Chicago. Qui incontrò Sherwood Anderson e sposò Hadley Richardson nel 1921. Dietro consiglio di Anderson, la coppia si trasferì a Parigi, dove Hemingway prestò servizio come corrispondente estero per il “Toronto Star”. Mentre seguiva eventi su tutto il territorio europeo, il giovane reporter ebbe l’occasione di intervistare importanti leader come Lloyd George, Clemenceau e Mussolini.

La coppia visse a Parigi dal 1921 al 1926. Questo periodo di evoluzione stilistica per Hemingway raggiunse l’apice nel 1923 con la pubblicazione di Tre storie e dieci poesie da parte di Robert McAlmon, a Parigi, e con la nascita del figlio John. Il tempo trascorso nella capitale francese ispirò anche il romanzo Festa mobile, pubblicato postumo nel 1964.

Nel periodo successivo alla nascita del primo figlio, Hemingway iniziò a collezionare una serie di soprannomi, che alla fine culminarono nel noto “Papa”. Hadley e John si rivolgevano a lui chiamandolo “Ernestoic”, “Tatie” e “Tiny”; in diversi momenti della sua vita, fu anche conosciuto come “Ernie”, “Hem”, “Wemedge” e “Hemmy”. Si arrivò a “Papa” per una serie di motivi, incluso – secondo il biografo ufficiale Carlos Baker – il desiderio di Hemingway di essere rispettato, ammirato e obbedito. Inoltre, “Papa” si adattava alla reputazione che si era fatto Hemingway di rude amante della vita all’aria aperta e avventuriero.

Nel gennaio del 1923, Hemingway iniziò a scrivere degli sketch (bozzetti, appunti), che sarebbero apparsi nella raccolta Nel nostro tempo, pubblicata nel 1924. Nell’agosto del 1923, insieme a Hadley, fece ritorno a Toronto, dove lavorò ancora una volta per il quotidiano “Toronto Star”. In questa fase non produsse alcuno scritto destinato alla pubblicazione e nei mesi successivi il suo lavoro gli impedì di iniziare qualcosa di nuovo. Tuttavia, questa pausa dalla scrittura gli procurò rinnovata energia al suo ritorno a Parigi nel gennaio del 1924.

Durante il suo soggiorno a Toronto, lesse Gente di Dublino di Joyce, che cambiò per sempre la sua carriera di scrittore. Nell’agosto del 1924, aveva scritto la maggior parte dell'opera Nel nostro tempo. Nonostante ci fu un periodo in cui il suo editore, Horace Liveright, voleva apportare molti cambiamenti alla raccolta, Hemingway fu inflessibile e si rifiutò di modificare anche una sola parola del libro.

A Parigi Hemingway sfruttò una lettera di presentazione di Sherwood Anderson per incontrare Gertrude Stein ed entrare nel mondo degli autori e degli artisti espatriati che frequentavano il suo circolo intellettuale. Queste persone, e più in generale tutti coloro che compirono la maggiore età durante la prima guerra mondiale, vengono definite con l’espressione “generazione perduta”. Questo termine si trova nell’epigrafe del primo grande romanzo di Hemingway, Fiesta (Il sole sorgerà ancora) ed è attribuita a Gertrude Stein, che a sua volta la sentì dal proprietario di un garage di Parigi in cui era solita lasciare la sua auto: quando un meccanico non riuscì a riparare adeguatamente un’automobile, il padrone disse al ragazzo che la sua era una “generazione perduta”.

L’espressione “generazione perduta” definiva sia la generazione post-bellica sia il movimento letterario da essa generato. Negli anni Venti, scrittori come Anderson, F. Scott Fitzgerald, James Joyce, Ezra Pound e Gertrude Stein denunciarono i falsi ideali di patriottismo che portarono i giovani in guerra, a vantaggio esclusivo dei vecchi materialisti. Tali scrittori sostenevano che l’unica verità fosse la realtà e che, pertanto, la vita non potesse essere nient’altro che sofferenza. Questo principio influenzò fortemente Hemingway.

La fine degli anni Venti fu ricca di pubblicazioni per Hemingway. Nel 1926, Torrenti di primavera e Fiesta (Il sole sorgerà ancora) furono pubblicati da Charles Scribner’s Sons.

Nel 1927 Hemingway pubblicò una raccolta di racconti, Uomini senza donne. Nello stesso anno, divorziò da Hadley Richardson e sposò Pauline Pfeiffer, scrittrice di “Vogue”. Nel 1928 si trasferirono a Key West, dove nacquero i figli Patrick e Gregory, rispettivamente nel 1928 e 1931. Il 1928 fu un anno di successi ma anche di dolore per Hemingway. Infatti, in quell’anno fu pubblicato Addio alle armi e suo padre si suicidò. Clarence Hemingway soffriva di ipertensione e diabete. Questa dolorosa esperienza si rifletté nei pensieri del protagonista Robert Jordan in Per chi suona la campana.

Oltre alle esperienze personali con la guerra e la morte, i tanti viaggi di Hemingway alla ricerca di occasioni per fare battute di caccia e praticare sport vari fornirono una grande quantità di materiale per i suoi romanzi. Le corride ispirarono Morte nel pomeriggio, pubblicato nel 1932. Nel 1934 Hemingway fece un safari in Africa, che gli fornì nuovi temi e scenari sui quali costruire Verdi colline d’Africa (1935) e Le nevi del Kilimangiaro (1936).

Nel 1937 andò in Spagna come corrispondente di guerra e pubblicò Avere e non avere. Dopo il divorzio da Pauline, nel 1940, Hemingway sposò la scrittrice Martha Gellhorn. Viaggiarono per la Cina prima di stabilirsi a Cuba, nella tenuta Finca Vigia (letteralmente “Fattoria della Guardia”). Nello stesso anno fu pubblicato Per chi suona la campana.

Durante la Seconda guerra mondiale, Hemingway mise a disposizione il proprio peschereccio, collaborando con la Marina degli Stati Uniti d’America in qualità di localizzatore di sottomarini nel Mar dei Caraibi. Nel 1944 viaggiò per l’Europa con gli Alleati come corrispondente di guerra e prese parte alla liberazione di Parigi. Hemingway divorziò nuovamente nel 1945 e in seguito sposò Mary Welsh, corrispondente per la rivista “Time”, nel 1946. Vissero a Venezia prima di fare ritorno a Cuba.

Nel 1950 pubblicò Di là dal fiume e tra gli alberi, senza riscuotere il solito successo di critica. Tuttavia, nel 1952 Hemingway smentì la voce “Papa è finito” con la pubblicazione del romanzo Il vecchio e il mare, che vinse il premio Pulitzer nel 1953. Nel 1954 vinse il premio Nobel per la letteratura.

Nel 1960 l’ormai anziano Hemingway si trasferì a Ketchum, Idaho, dove venne ricoverato per ipertensione incontrollata, epatopatia, diabete e depressione.

Il 2 luglio 1961 morì per ferite da arma da fuoco autoinflitte. Fu sepolto a Ketchum. “Papa” fu sia una celebrità leggendaria sia uno scrittore sensibile, e la sua influenza – così come alcuni scritti inediti – sopravvisse alla sua morte. Nel 1964 fu pubblicato Festa mobile; nel 1969, Storie della guerra di Spagna. La Quinta Colonna; nel 1970, Isole nella corrente; nel 1972, I racconti di Nick Adams; nel 1985, Un’estate pericolosa e nel 1986, Il giardino dell’Eden.

La vita e il personaggio di Hemingway sono avvincenti come le vite e i personaggi che animano tutte le sue storie. Da un lato, “Papa” fu un leggendario avventuriero che amava il proprio stile di vita eccessivo e il proprio status di celebrità. Dall’altro, nel profondo dimorava un autore disciplinato che lavorava incessantemente alla ricerca della perfezione letteraria. L’affermazione nella vita pubblica e il successo come scrittore trovano riscontro nel fatto che Hemingway è un eroe sia per gli intellettuali sia per i “ribelli”. Le passioni dell’uomo sono eguagliate solo da quelle riflesse nella sua produzione scritta.


Guide allo studio sulle Opere di Ernest Hemingway

Il vecchio e il mare fu pubblicato nel 1952, dopo i dieci anni più bui nella carriera di Hemingway. La sua ultima grande opera, Di là dal fiume e tra gli alberi, fu giudicata come un’autoparodia involontaria e il pubblico iniziò a pensare che...