Biography of J. M. Coetzee

John Maxwell Coetzee è uno dei più noti autori sudafricani, famoso per la rappresentazione del suo paese nativo sia durante che dopo l’apartheid. L’autore si caratterizza per un orientamento postcoloniale e attinge al mito e all’allegoria così come al realismo, distinguendosi inoltre per un’acuta consapevolezza dell'emarginazione, per la sua affinità con le ambientazioni rurali e il punto di vista unico sull’identità etnolinguistica.

J.M. Coetzee nacque il 9 febbraio del 1940, primo di due figli di Zacharias e Vera Wehmeyer Coetzee. Nonostante Zacharias fosse cresciuto in una fattoria di Worchester, una comunità rurale Afrikaans di Città del Capo, approfittò delle risorse educative a sua disposizione e divenne avvocato per il governo cittadino mentre Vera lavorava come insegnante. La nascita del partito Nazionalista nel 1948 portò gravi conseguenze per la famiglia Coetzee; infatti, a causa della sua opposizione all’apartheid, Zacharias fu licenziato dal suo ruolo di avvocato governativo. All’epoca, John Maxwell aveva otto anni e tutti dovettero tornare alla fattoria di famiglia a Worchester, dove Zacharias iniziò ad allevare le pecore e a tenere la contabilità per l’azienda locale che produceva conserve. Sebbene il giovane avesse sviluppato una profonda affinità con la fattoria, fu in quel periodo a Worchester che John capì cosa significasse essere emarginati.

La famiglia di Zacharias era boera, cioè di discendenza olandese naturalizzata sudafricana. Per la maggior parte, i boeri erano protestanti della chiesa olandese riformata e parlavano afrikaans, un dialetto olandese sudafricano. A causa del dissenso politico tra i sudafricani bianchi di lingua inglese e di lingua afrikaans, i sistemi scolastici per i bianchi erano segregati secondo linee linguistiche. John, però, non si sentiva completamente parte della cultura afrikaans, partecipava alle lezioni in inglese, si definiva cattolico, amava leggere la letteratura inglese e non si identificò mai completamente con i bambini rurali di lingua afrikaans, che trovava grezzi, volgari e poveri. Sebbene il nazionalismo afrikaans fosse all’apice, il popolo si trovava nel pieno di una crisi agricola.

La famiglia tornò a Città del Capo nel 1951 e Zacharias aprì uno studio legale, che fallì a causa della sua incapacità a gestire le finanze. La famiglia dipendeva sempre di più dai modesti guadagni di Vera. Da bambino, John Maxwell era molto legato a sua madre, ma non riusciva a capire le sfumature di razzismo presenti in Sud Africa. Coetzee, nella sua autobiografia Infanzia. Scene di vita di provincia, scritta in terza persona, spiega:

[John Maxwell] cerca sempre di dare un senso a sua madre. Gli ebrei sono sfruttatori, dice lei; ma preferisce i dottori ebrei perché sanno cosa fanno. La gente di colore è il sale della terra, dice lei, ma lei e le sue sorelle spettegolano sempre su quelli che fingono di essere bianchi ma in realtà nascondono la propria estrazione di colore. Non riesce a capire come possa avere così tante posizioni contraddittorie allo stesso tempo.*

Il giovane Coetzee faticava a capire il mondo. Riguardo la fattoria, gli era stato detto che i lavoratori di colore appartenevano alla terra che abitavano i loro antenati, ma non capiva la loro immutata condizione di subordinazione. A Città del Capo, Coetzee vedeva come le leggi limitassero sempre più queste persone a lavori mal retribuiti.

Coetzee frequentò la scuola superiore St. Joseph e proseguì gli studi presso l’Università di Città del Capo, dove si laureò in inglese nel 1960 e in matematica nel 1961. Lavorò come programmatore di computer in Inghilterra dal 1962 al 1965 e durante la sua permanenza lì, Coetzee completò una tesi sul romanziere Ford Maddox Ford, ottenendo un’altra laurea presso l’Università di Città del Capo. Si trasferì poi in America per conseguire un dottorato di ricerca; si iscrisse al programma dell’Università del Texas, ad Austin, dove elaborò una tesi dottorale sulle opere in lingua inglese di Samuel Beckett. Durante i suoi studi trovò un testo del 1760 che raccoglieva le esplorazioni in Sudafrica di un suo lontano antenato, Jacobus Coetzee, racconto che successivamente divenne la fonte per la sua prima pubblicazione. Nel 1968, Coetzee si trasferì alla State University di New York, Buffalo, per lavorare in ambito accademico. Nel frattempo, il campus era consumato dai movimenti contro la guerra in Vietnam. Coetzee tornò all’Università di Città del Capo in qualità di professore di letteratura nel 1972, dopo essere stato rifiutato come docente permanente negli Stati Uniti.

J.M. Coetzee intraprese poi una ricca carriera letteraria. Attingendo sia alla sua esperienza di vita in America durante la guerra del Vietnam sia ai resoconti di esplorazione dei suoi antenati, Coetzee scrisse il suo primo romanzo, Terre al crepuscolo (1974). Seguirono Nel cuore del paese (1977) e Aspettando i barbari (1980), in cui Coetzee esplorò i temi del colonialismo. Nel 1983, Coetzee vinse il suo primo Booker Prize con La vita e il tempo di Michael K, storia di un semplice giardiniere imprigionato in una guerra civile dalla quale cerca di liberarsi. L'opera ricevette anche il C.N.A. Literary Award e il Prix Étranger Literary Award. Per Foe (1986), Coetzee si ispirò a Robinson Crusoe, riscrivendo la narrazione dalla prospettiva del muto Venerdì, lo schiavo di Cruso a cui è stata tagliata la lingua. Nel 1990 scrisse Età di ferro, storia di un'anziana donna sudafricana che muore di cancro, e nel 1994 scrisse Il maestro di Pietroburgo, storia romanzata dello scrittore russo Dostoevskij. Con Vergogna, nel 1999, Coetzee divenne il primo autore a ricevere due volte l'ambito Booker Prize. Continua a pubblicare romanzi, il più recente dei quali è La morte di Gesù (2019). Coetzee ricevette riconoscimenti anche per le sue opere di saggistica, tra cui Pornografia e censura (1996) e La vita degli animali (1999). Nel 1997 scrisse anche Infanzia. Scene di vita di provincia, un libro di memorie scritto in terza persona. Nel 2003 J.M. Coetzee ricevette il Premio Nobel per la letteratura.

Coetzee conobbe e sposò sua moglie, Philippa Jubber, nel 1963. Durante il soggiorno in America, ebbero un figlio nel 1966 e una figlia nel 1968. Lui e la moglie divorziarono nel 1980 e in seguito persero il figlio in un incidente stradale. Coetzee ricoprì diversi incarichi presso l'Università di Città del Capo dal 1972 al 2000 e fu ospite di diverse importanti università come Harvard, Johns Hopkins, Stanford e l'Università di Chicago. Nel 2002, Coetzee è emigrato in Australia, dove tuttora vive.

* Libera interpretazione della traduttrice.


Study Guides on Works by J. M. Coetzee

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