Genere
Romanzo esistenziale
Ambientazione e contesto
Spagna, inizi del XX secolo
Narratore e punto di vista
Il romanzo è narrato in terza persona da Miguel de Unamuno, che opera anche in veste di personaggio. La focalizzazione del narratore è principalmente posta su Augusto Pérez, anche se il narratore è onnipresente e alcuni capitoli non contemplano la presenza del protagonista. Il narratore si concentra sui dialoghi dei personaggi e sui loro pensieri, dando la priorità al loro mondo interiore ed evitando le descrizioni delle azioni, degli scenari e dell’aspetto fisico dei personaggi.
Tono
Lo stile di Miguel de Unamuno è leggero e comico. Nonostante affronti tematiche complesse, il romanzo è di facile lettura e comprensione dato che nella narrazione predominano i dialoghi tra i personaggi. Inoltre, il romanzo è ricco di situazioni umoristiche che tolgono drammaticità ai tragici eventi che vive Augusto.
Protagonista e antagonista
Augusto Pérez è il protagonista dell’opera mentre Eugenia svolge il ruolo di antagonista. Tuttavia, dopo la fuga di Eugenia, il ruolo di antagonista appartiene a Miguel de Unamuno.
Conflitto maggiore
Augusto si innamora di Eugenia ma, nonostante i suoi sforzi, non riesce a conquistarla. La scoperta dell’amore e il rifiuto di Eugenia lo fanno sprofondare in una grave crisi esistenziale.
Climax
Il climax si raggiunge nel Capitolo XXXI, quando Augusto scopre di essere un personaggio immaginario creato da Miguel de Unamuno. A seguito di una lunga conversazione tra i due, Miguel gli vieta di suicidarsi, ma gli assicura la morte. Augusto lo implora di lasciarlo in vita, ma poco dopo muore. La narrazione è ambigua ed è il lettore a dover decidere se Augusto si è suicidato o se è stato ucciso dal suo creatore.
Presagio
Il romanzo abbonda di riferimenti a pensatori di diverse dottrine filosofiche, come Kant, Spinoza, Pascal, Descartes e Schopenhauer. Allo stesso tempo, vi è una grande quantità di allusioni al mondo delle lettere con opere quali Amleto, La divina commedia e Otello. Quando il narratore descrive Antolín Paparrigópulos, fa ironicamente riferimento alla filosofia di Schopenhauer con le seguenti parole: “La sua filosofia era quella dell’infelice Becerro de Bengoa, che, dopo aver dichiarato Schopenhauer un tipo stravagante, assicurava che a questi non sarebbe capitato tutto ciò che gli era accaduto né sarebbe stato pessimista se avesse bevuto Valdepeñas invece della birra, aggiungendo che la nevrastenia proviene dall’immischiarci in cose che non ci riguardano e dal volerci curare con acqua di fonte.”
Litote
Non pervenuto.
Allusioni
Non pervenuto.
Immaginario
Non pervenuto.
Paradosso
Non pervenuto.
Parallelismo
Il romanzo stabilisce un parallelismo esplicito tra Miguel de Unamuno, come personaggio e narratore, e lo stesso autore. Tuttavia, va ricordato che il narratore del romanzo è una costruzione narrativa e non c’è diretta corrispondenza tra i due.
Metonimia e sineddoche
Non pervenuto.
Personificazione
Nel Capitolo XIX, Augusto personifica gli alberi quando si riferisce a essi come “Poveri alberi insonni” dato che la luce elettrica impedisce loro di dormire durante la notte.