Sogno di una notte di mezza estate

Sogno di una notte di mezza estate I simboli, le allegorie e i motivi

Ordine e controllo (motivo)

Mentre gli eventi principali di Sogno di una notte di mezza estate sono caratterizzati dal caos e dal disordine, l'opera termina con la presenza di Teseo e della sua nuova moglie, Ippolita. Poiché Teseo è il Duca di Atene, egli rappresenta l'ordine e il governo, elementi in netto contrasto con ciò che si verifica nello svolgimento dell'opera. É così che viene infine ristabilito l'ordine: attraverso il ritorno sulla scena di Teseo e grazie ai matrimoni di Ermia con Lisandro e di Elena con Demetrio.

La pozione d'amore (simbolo)

La pozione d'amore creata da Oberon simboleggia l'irrazionalità e la natura stravagante dell'amore: costringe i personaggi a innamorarsi della prima persona che vedono al risveglio, causando a una serie di accoppiamenti assurdi e mal assortiti, come Titania e Bottom. Questa pozione riflette una precedente valutazione dell'amore data da Elena, in cui sostiene che l'amore è fondamentalmente privo di senso, irrazionale e cieco.

Le fate (simbolo)

Gran parte della trama è indirizzata dalla presenza delle fate, che si servono dei personaggi umani ai fini del loro divertimento. Esse simboleggiano forze esterne, fuori dal controllo umano e sono particolarmente significative se viste in contrapposizione alla supervisione autorevole e ordinata di Teseo. Una volta che i personaggi si ritirano nei boschi intorno ad Atene, l'ordine costituito si dissolve e i "mortali" vengono lasciati alla mercé delle fate, che rappresentano i capricci e le sorprese legati alla vita in generale e all'amore in particolare.

I sogni (motivo)

Nel corso dello spettacolo, i personaggi si convincono che ciò che sta accadendo loro sia un sogno piuttosto che la realtà: in effetti, il titolo dell'opera sottolinea quanto sia importante il concetto di sogno per la trama stessa e come rappresenti uno dei temi principali. Inoltre, l'atto del sognare è significativo non solo per gli attori stessi ma anche per il pubblico, che viene man mano cullato in un viaggio verso un paesaggio immaginario grazie alla rappresentazione dello spettacolo. In questo modo, Shakespeare giocosamente mette in discussione l’efficacia del teatro come mezzo per sovvertire la realtà, anche se solo in modo temporaneo.

La foresta (simbolo)

Anche se tecnicamente lo spettacolo è ambientato ad Atene, in Grecia, la maggior parte dell'azione si svolge nei boschi che circondano la città. Un simile paesaggio naturale simboleggia il rifugio e la finzione, poiché viene associato al mondo delle fate piuttosto che al regno umano, caratterizzato invece da ordine e prevedibilità. Pertanto, sin dall'inizio dell'opera, Shakespeare elimina la prospettiva logica e realistica della trama per dar vita a un'esperienza onirica e surreale valida sia per i personaggi sia per il pubblico.

Compra questa guida allo studio Cita questa pagina