Canto di Natale

Canto di Natale Guida allo studio

Oltre a celebrare i sentimenti di gioia e carità veicolati dal Natale, l’opera di Dickens si pone principalmente a condanna delle divisioni, presenti nell’Inghilterra vittoriana del Diciannovesimo secolo, tra ricchi e poveri, tra abbienti e non abbienti. Sebbene a quel tempo Londra fosse una grande potenza mondiale, prospera grazie all’industria e all’influenza coloniale, la povertà strisciava incontrollata attraverso le sue strade e fabbriche.

La risposta alla povertà inglese fu la promulgazione delle Poor Laws. Tuttavia, queste a fatica mantenevano in vita la popolazione indigente e di fatto ne calpestavano la dignità. Le due opzioni per i poveri erano infatti: un lavoro faticoso nelle workhouse oppure un umiliante soggiorno nelle carceri destinate ai debitori (di entrambe le situazioni Scrooge fa riferimento nella Strofa Prima). Ancora peggio, la povertà era una condizione profondamente ciclica: bambini indigenti e affetti da rachitismo per le troppe ore di lavoro nelle fabbriche inquinate avevano poche possibilità di diventare adulti sani, figurarsi benestanti.

Il padre di Dickens, John, venne mandato in carcere per debiti presso la prigione di Marshalsea quando il figlio aveva solo dodici anni (Charles allora iniziò a lavorare presso la fabbrica di lucido da scarpe di un parente della madre per sopperire alla mancanza del padre) e questa esperienza segnò chiaramente il suo lavoro futuro. In Canto di Natale, Dickens attacca l’avidità e la corruzione dei ricchi vittoriani, rappresentati dallo Scrooge precedente alla sua redenzione, e celebra l’altruismo e la virtù delle persone povere, incarnate dalla famiglia Cratchit. L’autore esplora addirittura la parte malfamata di Londra, mostrando al lettore una scena ambientata nelle viscere della città in cui alcune persone si spartiscono gli averi saccheggiati dal cadavere di Scrooge.

Dickens scrisse il suo racconto natalizio in un momento di grande indigenza, nell’autunno del 1843. Per garantire una maggior accessibilità all’opera, quando la pubblicò una settimana prima del Natale di quell’anno, lo scrittore pagò di tasca sua i costi di produzione e fissò il prezzo del volume alla modica cifra di cinque scellini. Queste spese, sommate alle copie pirata che iniziarono a circolare l’anno successivo, fecero diminuire a livello economico il feroce successo di Canto di Natale e Dickens si ritrovò ad aver guadagnato molto meno di quanto si aspettasse. Tuttavia, il suo racconto più celebre e forse lo scritto creativo più popolare che si associa al Natale continua a dominare l’idea moderna della festività attraverso numerosi film, opere teatrali e letture di rito a fine anno.

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