Lo spirito del Natale
Innanzitutto, Canto di Natale è una celebrazione del Natale e del buono che questa festività ispira. Durante il periodo natalizio, le persone dimenticano le loro inutili dispute quotidiane, le inclinazioni all’egoismo e gli orari stacanovisti in favore di amicizia, carità e celebrazione. Molti rappresentanti di queste virtù spiccano tra i personaggi di Dickens. Fred è un modello di allegria e Fezziwig aggiunge al buonumore l’essere un amico eccezionale e un datore di lavoro generoso. Il coraggio e l’altruismo del piccolo Tim, a dispetto della sua malattia, sono altresì degni di nota, come l’indole affettuosa dell’intera famiglia Cratchit. Scrooge apprende lo spirito del Natale attraverso le visioni dei Natali passati, presenti e futuri: in ognuno di essi vede sia gli esiti negativi che il suo carattere tirchio ha plasmato sia le azioni positive a cui gli altri hanno dato vita attraverso l’amore e la gentilezza.
Redenzione e libero arbitrio
Il piacere maggiore quando si legge Canto di Natale lo si trae guardando la trasformazione di Scrooge, da un taccagno brontolone a un gentiluomo generoso. La sua redenzione, uno tra i temi maggiori nell’arte cristiana, è resa possibile attraverso il libero arbitrio. Mentre a Ebenezer gli viene mostrato cosa potrebbe accadere in futuro, afferma (e la sua asserzione è corroborata nella Strofa Quinta) che sono solo visioni di ciò che potrebbe succedere e non di quello che avverrà. Ebenezer ha il potere di cambiare il futuro grazie alle sue azioni presenti e Dickens tenta di impartire questo senso del libero arbitrio nel lettore: se Scrooge può cambiare, allora chiunque può farlo.
Critica della società vittoriana
Dickens biasima la vasta stratificazione sociale dell’Inghilterra vittoriana, in particolare per l’egoismo dei ricchi e, implicitamente, per il fatto che le Poor Laws tenessero a freno i ceti più bassi. Scrooge è chiaramente emblema dell’avido ricco vittoriano, mentre i Cratchit rappresentano i poveri lavoratori. Ma l’autore va oltre un ritratto sentimentale e rivela il lato inferiore della città, in particolar modo nella Strofa Quarta. Perfino nella scena dei ladri che rubano e si spartiscono gli averi di Scrooge dopo la sua morte, la responsabilità per le loro azioni è nelle mani di Ebenezer che, se non fosse stato così attaccato al denaro, non li avrebbe istigati a ricorrere al furto. Quando Ignoranza e Miseria strisciano fuori da sotto le vesti dello Spirito del Natale presente, il fantasma consegna un messaggio a Scrooge, lo stesso che viene dato ai lettori vittoriani: aiutare chi è nella miseria e fare attenzione all’ignoranza in sé stessi e negli altri.
Il tempo capitalista e le epifanie
All’inizio del racconto, Scrooge sembra solo attento al presente, il tempo del capitalismo. L’adesso è il momento in cui fare o perdere soldi e passato e futuro esistono solo per servire l’oggi. L’attenzione di Dickens a orologi e campane rafforza la mania di Scrooge del tempo.Tuttavia, Ebenezer si riscatta quando impara a far interagire passato, presente e futuro nella sua visione del mondo. L’uomo abbandona l’ossessione capitalista per l’oggi e la rimpiazza con un contesto senza tempo in cui qualità come la generosità e l’amore non possono essere quantificate. In più, l’apprezzamento di Scrooge per i tre periodi temporali entra in gioco in un colpo solo, durante la notte, e suggerisce che l’epifania, l’improvvisa rivelazione di un profondo significato nella vita, racchiude passato, presente e futuro.