Susan Barton
Susan, protagonista della vicenda, è una donna inglese partita alla ricerca di una figlia perduta. Dopo averla cercata per due anni, rinuncia e prova a tornare in Inghilterra, ma viene gettata in mare dalla ciurma della nave di cui è a bordo: il romanzo inizia proprio con il racconto del suo naufragio e dell’arrivo sull’isola di Cruso. Nel corso dell’opera Susan si rivela ossessionata dall’idea di raccontare la sua storia e dal potere delle parole; infatti, nonostante non abbia il dono della scrittura, è convinta che la sua storia possa diventare famosa. Susan invecchia e si impoverisce lentamente con il progredire della narrazione, ma comunque spinge Foe, con insistenza, a scrivere il racconto del periodo trascorso sull’isola. Il suo personaggio è ambiguo sebbene appaia buona in alcuni momenti (per esempio quando mostra la buona intenzione di rimandare Venerdì in Africa): infatti, ci sono altri aspetti come la rabbia che prova nei confronti di Venerdì quando non obbedisce ai suoi ordini oppure l’idea di fare del male alla ragazza che sostiene di essere “Susan”, sua figlia, che suggeriscono un’indole meno benevola. Cerca di controllare la narrazione, soprattutto nella terza sezione in cui diventa amante di Foe (o, come dice lei, la sua Musa) nel tentativo di ispirarlo a scrivere la storia così come lei vorrebbe. Nelle ultime sezioni sembra perdere la testa e i suoi discorsi si fanno più lunghi e irregolari; si convince inoltre del fatto che Foe e gli altri nella stanza non siano reali.
Cruso
Cruso è una parodia di Robinson Crusoe, il personaggio di Daniel Defoe. Compare la prima volta sull’isola in cui approda Susan: viene descritto come un uomo che è stato capace di ricostruirsi una vita sull’isola, ma Susan nota che non gli interessa essere soccorso e lei lo trova alquanto testardo. Lui prova a dominare su qualsiasi cosa si trovi sulla sua isola, che siano le scimmie o la nuova arrivata, Susan. È descritto come un uomo che invecchia, che si ammala spesso nella prima parte finché non giunge alla morte a bordo della nave che li avrebbe portati in salvo. Gli piace raccontare storie riguardo come sia finito sull’isola e il suo incontro con Venerdì, ma sono storie contraddittorie e molto diverse tra loro, cosa che suggerisce al lettore che possa avere problemi di memoria a causa dell’età avanzata o che possa raccontare bugie affinché i suoi racconti rispondano alle sue esigenze o si adattino alla storia. In entrambi i casi, Cruso risulta un personaggio inaffidabile.
Venerdì
Viene presentato per la prima volta quando lui ritrova Susan sulla spiaggia. È un uomo nero, africano, ma non viene mai rivelato da quale parte dell’Africa provenga. Cruso lo presenta come il suo schiavo e, a suo dire, non ha la lingua e conosce soltanto alcune parole rilevanti che lui stesso gli avrebbe insegnato affinché potesse eseguire i suoi ordini. Infatti non parla mai e Cruso racconta diverse storie su come lo abbia trovato o “salvato”, motivo per cui Venerdì gli è sempre leale. Quando Susan, Cruso e Venerdì vengono soccorsi e Cruso muore, Venerdì segue Susan in Inghilterra e lei assume il ruolo di padrona nonostante lei dichiari che Venerdì è libero. Dato che è un personaggio prevalentemente silenzioso, molti degli altri personaggi dell’opera cercano di imporre un significato al suo silenzio o di parlare per lui. Susan diventa ossessionata dal fatto che Venerdì non abbia la lingua ed è convinta che il suo punto di vista sia il pezzo mancante nella storia del suo naufragio. Sebbene Venerdì non parli, si esprime in modi diversi e più volte nel corso dell’opera, per esempio danzando con indosso una vestaglia a casa di Foe e disegnando con il gesso sulla lavagna. Tuttavia, in generale, la sua mente è un libro chiuso per Susan e Foe e quindi anche per il lettore.
Foe
Foe è l’autore a cui Susan si rivolge quando vuole che la sua storia venga raccontata. Inizialmente viene presentato attraverso le lettere di Susan come qualcuno che dà loro soldi e li aiuta, ma presto cade nell’oscurità, smette di rispondere alle sue lettere e si nasconde dai suoi debitori. Foe può essere considerato come una parodia di Daniel Defoe stesso, autore di Robinson Crusoe e Roxana. Coetzee gioca sulla reputazione di Daniel Defoe, considerato padre del romanzo moderno, attraverso l’enfasi che Susan pone sul suo talento a trasformare la sua storia in un best-seller. Daniel Defoe era noto anche perché scriveva i suoi romanzi basandosi su fatti reali, mentre Foe di Coetzee cerca costantemente di rielaborare e contorcere la storia di Susan includendo elementi di fantasia come i cannibali (che si trovano anche in Robinson Crusoe) affinché la sua storia diventi più interessante. Viene visto come una figura dominante che alla fine riesce a sottomettere il desiderio di Susan per una storia vera e semplice. La buona impressione che normalmente ha un lettore di un famoso autore qui viene contaminata dal fatto che Foe si nasconde dai suoi debitori (quindi si allude alla sua disonestà) e dal suo entusiasmo a piegare la verità della storia di Susan. Tuttavia, il fatto che Foe sia indebitato sottolinea anche le difficoltà che incontrano coloro che scrivono di mestiere. L’insistenza di Foe a scrivere una storia interessante che la gente voglia sentire può essere vista come espressione della sua disperazione a voler scrivere un romanzo che venda e faccia soldi e non uno che sia fedele alla verità.
Susan (fanciulla)
È una misteriosa bambina che si fa chiamare con lo stesso nome della protagonista. Compare nella seconda parte del romanzo e sostiene di essere la figlia smarrita di Susan (Barton). Quest’ultima la rifiuta ripetutamente, ma lei persevera, addirittura rimane in attesa fuori da casa di Foe, a lungo, nella speranza che Susan esca per incontrarla. Si capisce che Susan (Barton) la porta volutamente nella foresta e la lascia lì nel tentativo di liberarsi di lei, ma ritorna nella terza parte, presentandosi al nascondiglio di Foe. Non viene mai chiarito se sia veramente la figlia di Susan o no, ma il suo personaggio si può interpretare come il catalizzatore del successivo crollo di Susan. Può essere inoltre collegata a un altro romanzo famoso di Daniel Defoe, Roxana, in cui la figlia di Roxana, Susan, entra in gioco per esporre le bugie di sua madre. Considerando questo elemento, i lettori forse si chiederanno se Susan, la fanciulla, sia sincera e non sia forse Susan Barton a mentire.
Amy
Amy è un personaggio minore che compare insieme alla fanciulla, Susan, nella terza parte in qualità di sua infermiera. Anche lei insiste sul fatto che la fanciulla sia la vera figlia di Susan Barton. Proprio come la fanciulla, anche lei può essere collegata a Roxana, in cui c’è una inserviente della protagonista che, casualmente, si chiama Susan.
Jack
Jack è un personaggio minore che compare nella terza parte del romanzo. È un giovane senzatetto che fa commissioni per conto di Foe in cambio di soldi, ma è anche noto per essere un borseggiatore. Susan gli suggerisce di vivere in modo onesto ma Foe non è d’accordo e sostiene che essere onesti per strada abbia come conseguenza l’essere portato nei ricoveri. Insiste che sia meglio, invece, che impari a sopravvivere attraverso abilità come quella del furto.