Foe (Romanzo)

Foe (Romanzo) Riassunto e analisi di di Foe - Capitolo I

Capitolo 1 – Riassunto

L’opera si apre con l’approdo della protagonista, una donna di nome Susan Barton, sulle rive di un’isola sconosciuta, con indosso nient’altro che una sottogonna lacero. Un uomo la trova sulla spiaggia. “Un negro”, dice lei, “con un’irsuta testa lanosa, nudo, non fosse stato per un paio di brache grezze”. Subito pensò che fosse un cannibale e che l’avrebbe mangiata. Si tratta di Venerdì. Mentre descrive l’isola (e grazie alla punteggiatura) viene esplicitato che sta riflettendo sugli eventi da un punto di vista futuro. L’uomo la scorta attraverso la spiaggia e la porta sulle spalle su per una collina rocciosa dove incontra Cruso, un uomo bianco con i capelli bruciati dal sole, simili alla paglia, e gli occhi verdi. Indossa un paio di pantaloncini, sandali fatti a mano e un copricapo conico. Lui parla inglese, a differenza di Venerdì che invece non parla per niente, ma sembra capire Cruso.

Susan gli racconta la sua storia: stava viaggiando a bordo di una nave mercantile quando c’è stato un ammutinamento (e in cui, lascia intendere, le sono state fatte cose orribili). La ciurma uccide il capitano infilandogli un palo nell’occhio e lei viene gettata in mare insieme al suo corpo a bordo di una barca a remi. Rema verso l’isola finché le vesciche non le provocano un dolore insostenibile e a quel punto si tuffa in mare e nuota e si lascia trasportare dalle onde. Piange mentre racconta la sua storia e il suo pianto la infastidisce. Chiede a Cruso se abbia qualcosa per toglierle una spina dal piede e lui estrae un ago dalla cintura.

L’isola è deserta. Cruso e Venerdì vivono in una capanna circondata da un debole recinto. Nella capanna c’è un solo letto, su cui dorme Cruso, mentre dorme su un tappeto d’erba sul pavimento. Mangiano lattuga amara che coltivano loro stessi e pesce fritto. Tengono un fuoco acceso in una sorta di stufa costruita da loro. Cruso si tiene impegnato con i terrazzamenti anche se non ha nulla da potervi piantare. Venerdì pesca. Cruso avverte Susan di non lasciare l’area recintata perché ci sono scimmie sull’isola e se vedono una donna, le fanno del male. Susan si chiede se le scimmie siano in realtà diverse dal genere umano, ma non contesta Cruso.

La prima notte dorme su un tappeto accanto a Venerdì. Si sveglia nel cuore della notte e si dice di essere al sicuro. È su un’isola arida. Quel pensiero la conforta. Susan riflette sulla sua vita e su come sia finita in mare aperto. È di discendenza fiamminga, nata in Inghilterra. Due anni prima, la sua unica figlia era stata rapita e portata nel Nuovo Mondo da un uomo inglese. Era partita per cercarla ed era finita a Bahia, ma gli ufficiali sul posto l’avevano ostacolata e minacciata. Si era ritrovata sola e si guadagnava da vivere come sarta. Alla fine è salita a bordo di una nave mercantile diretta a Lisbona, ma a dieci giorni della partenza la ciurma ha ammutinato, è entrata nella stanza del capitano e l’ha ucciso con violenza. Lei è stata messa su una barca a remi insieme al corpo del capitano. Si chiede perché l’abbiano abbandonata in mare con lui e accenna al fatto di essere stata violentata, dice che forse lo hanno fatto perché “di norma cominciamo a odiare coloro che abbiamo maltrattato e desideriamo non posare mai più gli occhi su di loro”.

Cerca quindi di raccontare la storia di Cruso, ma spiega che si tratta di un’accozzaglia di fatti confusi. Lui le racconta storie che non coincidono e confonde il suo punto di vista con quello di Venerdì. Conclude che l’isolamento e l’età avanzata gli hanno fatto perdere la concezione degli avvenimenti. Scopre che Venerdì è uno schiavo da quando era soltanto un bambino e che la sua nave è affondata. Sembra che fosse lo schiavo di Cruso, anche se i dettagli non sono chiari.

Nota che Cruso non annota nulla, non conta i giorni, non scrive nulla. Ne parla con lui e lui sostiene di non averne bisogno. Lascerà come testimonianza le sue terrazze e le mura che costruisce. Lei invece pensa sia giusto annotare i fatti. È ciò che definisce la vita umana.

Cruso l’avverte di non girare per l’isola a causa delle scimmie. Lei lo fa comunque. Al suo ritorno, lui è arrabbiato. Le dice che deve fare come dice lui dato che vive sotto il suo tetto. Lei sostiene che sia stata solo la sfortuna a portarla da lui. Si arrabbia ancora di più. Lei aspetta che si calmi e poi si scusa.

Susan scopre che Venerdì non ha la lingua. Cruso gli fa aprire la bocca per far vedere a Susan. Lei è sorpresa e inorridita. Chiede cosa sia successo e Cruso le spiega che gli schiavisti che lo avevano preso gli tagliarono la lingua quando era un ragazzino. Ma Cruso non sa perché. Sorride e dice che forse la lingua è una prelibatezza per gli schiavisti Mori che lo catturarono. O forse, aggiunge, non volevano sentire le urla di Venerdì. Poi suggerisce che forse non volevano che lui raccontasse la sua storia. L’atteggiamento di Susan verso Venerdì cambia drasticamente dopo questa scoperta. Prova repulsione e sdegno. È ossessionata dal pensiero della sua lingua.

Susan si fabbrica un paio di sandali e inizia a camminare lungo la riva da sola. Un giorno viene la febbre a Cruso. È sdraiato nel suo letto, si lamenta e farnetica. Venerdì non si avvicina alla capanna.

Venerdì ha un flauto con cui suona una melodia, ripetutamente, sempre la stessa. Un giorno Susan si alza e si avvicina a lui mentre suona. Gli prende il flauto e lo getta a terra. Non sopporta più quella canzone. È la prima volta che perde la pazienza con Venerdì.Poco dopo, Cruso si alza; si è ripreso dalla febbre. Inizia a dare ordini a Venerdì. Una tempesta violenta arriva e colpisce la capanna per due giorni. Loro stanno rannicchiati all’interno, anche se Venerdì dorme tranquillo. Susan dorme nel letto con Cruso stavolta. Poco dopo, Cruso ha di nuovo la febbre. Cruso urla qualcosa come “masa o massa”, ma Susan sostiene di non capire il significato di quella parola. Venerdì riprende il flauto e inizia a suonare. Susan pensa di essere in un manicomio. Si sdraia con Cruso per “scaldargli il corpo” con il suo. Lui smette di tremare e si addormentano. Quando lei si risveglia, senta una mano esplorare il suo corpo. Pensa che sia la mano del capitano portoghese, pensa di essere ancora a bordo della nave. Ma poi capisce che è Cruso. Dice che gli permetterà di fare qualsiasi cosa voglia con lei. Poi esce. Si chiede se sia la cosa giusta da fare.

Un giorno, mentre è fuori a camminare, vede Venerdì mettere dei petali di fiori nell’acqua. Più tardi, guarda sotto il suo cuscino e trova un mucchietto di petali e boccioli. Capisce che stava facendo una sorta di offerta a un qualche dio dell’acqua affinché riesca a pescare.

Susan chiede a Cruso se sia possibile immergersi in mare per ritrovare gli strumenti che erano a bordo della nave con cui lui e Venerdì sono arrivati sull’isola. È affondata vicino all’isola. Cruso dice di no, spiega che non hanno bisogno di strumenti. Hanno un tetto sopra la testa e tutto ciò di cui hanno bisogno. Lei dice che lui parla degli strumenti “come se fossero invenzioni pagane”.

Un giorno Susan chiede a Cruso delle terrazze che costruisce sull’isola. Non hanno alcuna utilità. Non c’è nulla da piantare su di esse, ma lui continua a lavorarci ogni giorno. Lui sostiene che siano per le generazioni future. Lei pensa che sia una follia.

Chiede a Cruso tutto ciò che ha da chiedergli, esaurisce le sue storie. Lui invece non chiede nulla. Susan inizia ad annoiarsi e dice che “Cruso, una volta salvo, sarà una profonda delusione per il mondo; l’idea di un Cruso sull’isola è la cosa migliore del vero Cruso scontroso e con la bocca cucita in un’Inghilterra estranea".

Susan affronta la depressione, trascorre i giorni a camminare sulle scogliere. Riflette sul fatto di essere giovane, ma di non approfittarne. Ma non sembra dispiaciuta. Un po’ alla volta inizia ad impegnarsi su diversi lavori e recupera il morale. Cruso non prova più ad andare a letto con lei. Ma lei pensa che se avesse trascorso altro tempo sull’isola, sarebbe stata lei ad offrirsi a lui e avrebbero avuto dei figli per allontanare la noia.

Un giorno chiede a Cruso se ci siano leggi sull’isola. Lui dice che l’unico motivo per cui esistono le leggi è mantenere i pensieri smodati sotto controllo. Lei afferma di avere uno smodato desiderio di lasciare l’isola. Lui non vuole sentirne parlare. Lei si chiede però cosa li trattenga, entrambi, da compiere atti brutali a danno dell’altro. Perché Venerdì non colpisce Cruso sulla testa per porre fine alla sua schiavitù? Perché Cruso non la lega e non la getta da una scogliera? Cosa trattiene Cruso dal legare Venerdì a un palo come fosse un cane? Susan riflette sul fatto che la condizione di pace in cui vivono sembri essere la dimostrazione dell’esistenza di leggi che loro non riconoscono.

Spesso vede Cruso in piedi sull’orlo del precipizio, intento a guardare il mare. Lei pensa che sia il re di quella piccola isola. Cruso ha di nuovo la febbre. Non è la prima volta. ormai è lì da un anno e la febbre è ricorrente.

Arriva una nave. Un gruppo di marinai remano fino a riva e Venerdì scappa. La nave appartiene a un mercante di nome John H. Obart. La ciurma porta Cruso a bordo della nave. Quando si accorge del luogo in cui si trova, Cruso perde la testa e inizia a lottare per la sua libertà. Susan insiste affinché gli uomini tornino a prendere Venerdì, perché anche lui ha diritto di andarsene. Lo fanno. Quando Venerdì sale a bordo è spaventato, ma Susan lo porta nella stanza di Cruso. Racconta tutta la sua storia al capitano e lui le consiglia di dire che Cruso è suo marito. Sarà meglio per lei. La febbre di Cruso peggiora. Sente la mancanza dell’isola. Odia essere portato via da lì. Susan cerca di consolarlo dicendogli che lo riporterà indietro, ma che prima devono andare in Inghilterra a prendere il mais da piantare sulle sue terrazze. Quel pensiero lo consola un po’, ma resta triste. La febbre lo porta alla morte. La ciurma celebra un funerale in mare. Susan sente che gli uomini della ciurma la guardano.

Capitolo 1 – Analisi

Susan Barton non è esplicita riguardo il suo passato sessuale, ma risulta evidente che abbia utilizzato il suo fascino in modi strani per riuscire a sopravvivere nei panni di una donna sola che viaggia continuamente su navi mercantili nei Mari del Sud. Sembra averlo fatto con un atteggiamento incredibilmente pratico, senza riflettere né interiorizzando le sue precedenti difficoltà. Rimane essenzialmente civilizzata, non va nel panico quando si allontana dalla civiltà. Non è dipinta come la tipica donna del diciottesimo secolo. Al contrario, ha la mentalità particolarmente razionale tipica degli stereotipi maschili di quel periodo.

Il suo personaggio ha una caratterizzazione volutamente anacronistica. La nozione di una donna che viaggia in continuazione tra pirati e schiavisti, non solo facendo sembrare di essere indipendente ma mostrando anche un atteggiamento ottimista e positivo e profondamente relativista nei confronti del mondo, è un’esagerazione. Coetzee ha creato un personaggio che riflette la natura di genere di narrazioni letterarie fondamentali come Robinson Crusoe. Ma la domanda da porsi è: perché Susan Barton è una donna? Se l’autore avesse voluto un personaggio realistico, allora lei avrebbe dovuto essere una figura molto più traumatizzata dato tutto ciò che le è successo (per esempio l’aver viaggiato a bordo di navi mercantili, l’essere sopravvissuta da sola e senza un soldo vivendo per le strade di Bahia, l’essere sopravvissuta a un ammutinamento e probabilmente a molti stupri). La sua sopravvivenza miracolosa e il suo atteggiamento allegro permettono di avere una visione dell’esperienza di Cruso che non sarebbe possibile se la storia fosse pensata per essere quella di una vera donna. Il suo carattere, modellato dalla leggerezza del suo comportamento e dal razionalismo, offrono al lettore una finestra sulle narrative classiche riguardo l’esperienza maschile che si rivelano essere fantasie maschili.

Ovviamente Robinson Crusoe non è una vicenda realista, ma è una delle opere fondamentali del canone letterario inglese e, soprattutto, è l’eterna fantasia di una sopravvivenza solitaria su un’isola deserta. Susan Barton mostra quanto l'idea dell'uomo solo con se stesso (e schiavo alla mano) nella natura sia in realtà una fantasia. A Venerdì viene opportunamente tagliata la lingua in modo che non possa discutere con il suo padrone (come fa Susan); Cruso stesso viene mostrato come un pazzo furioso con attacchi di febbre, un'ossessione sisifea per il terrazzamento di terre inutilizzabili, che ha perso ogni differenziazione tra passato, presente, sogno e storia personale.

Il cambiamento di atteggiamento di Susan nei confronti di Venerdì dopo aver scoperto che non ha la lingua è sorprendente. Mentre prima non aveva alcuna considerazione di lui, o lo vedeva come "un qualsiasi schiavo di una casa", ora dice che comincia "a guardarlo con l'orrore che riserviamo ai mutilati". Ma il punto più affascinante, o orribile, della sua mutilazione per lei è il fatto che sia nascosta dietro le labbra. Dice: “In verità, era la segretezza stessa della sua perdita a farmi rifuggire da lui.” Ma il vero cambiamento nel suo atteggiamento verso di lui è la percezione che ha della sua soggettività nascosta. Sebbene sia inorridita, è anche curiosa. Egli ha acquisito un'aria misteriosa. Prima per lei era un semplice schiavo, qualcuno la cui storia non aveva alcuna importanza per lei. Non gli aveva mai chiesto quale fosse la sua storia e quindi non si era resa conto che lui non avrebbe potuto raccontarla nemmeno se avesse voluto. Era interessata alla storia dell'uomo bianco perché riconosceva automaticamente la sua soggettività come significativa. Dopo aver saputo che Venerdì aveva perso la lingua, Susan diventa iper-consapevole di Venerdì, sempre all'erta quando si avvicina a lei. Diventa impacciata in sua presenza. Quando lo guarda, gioca con la sua lingua all'interno della bocca. Vuole anche sapere cosa gli sia successo. Naturalmente Cruso non può dirglielo perché le sue storie sono incoerenti; ironia della sorte, la storia di Venerdì diventa la storia più interessante, ma nemmeno lui può raccontarla. Ma per la prima volta, Susan considera un uomo di colore come una persona come lei, una persona con una storia personale, ciò che lei ritiene essere l'aspetto più prezioso dell'esistenza. Il suo risveglio all'umanità di Friday parla della natura dialettale della personalità. Se la storia di una persona non viene riconosciuta come una storia importante, che valore ha?

Susan è attratta dalla rivelazione della soggettività di Venerdì in vari modi. Il momento in cui lo vede offrire petali di fiori al mare è un altro esempio della scoperta della sua socializzazione. La sua cerimonia è qualcosa che ha portato con sé da un altro luogo. Quel vissuto o "cultura" è proprio ciò che, secondo lei, serve a creare una persona. Ironia della sorte, vede Venerdì fare questa offerta proprio dopo essere andato a letto con Cruso. Ci sono due uomini sull'isola e lei non ha mai pensato di essere attratta da uno di loro, mentre quello che sceglie è letteralmente impazzito e non ha alcun interesse per gli strumenti, tanto meno per lasciare l'isola.